Arboricoltore Ecoetico

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Arboricoltore Ecoetico

Sappiamo già, grazie alle indicazioni scientifiche dell’arboricoltura moderna, quelle che sono le corrette pratiche per potare e mantenere ordinata la chioma di un albero. Sappiamo quali sono le dimensioni dei diametri dei tagli oltre il quale è bene non andare, quanta percentuale di chioma asportare e come applicare i tagli di ritorno per mantenere bilanciate le branche ed i rami.

Crediamo però che sia giunto il momento di considerare gli alberi e particolarmente quelli in ambito urbano e rurale ma soprattutto quelli delle ville storiche, quali elementi fondamentali per il contributo alla biodiversità e alla creazione di habitat che contribuiscono a realizzare ecosistemi complessi e quindi a offrire ricovero a una vasta popolazione di esseri viventi, quali l’avifauna, micro mammiferi (si pensi ai pipistrelli), e a una vasta gamma di specie d’insetti contribuiscono a svolgere ruoli non sostituibili come gli impollinatori.

L’operatore in arboricoltura deve dunque gestire gli alberi rispettando non solo le fasi fisiologiche che l’albero vive durante le stagioni ma anche la presenza degli organismi che dimorano in esso garantendone la presenza anche nei tempi avvenire. Un particolare riguardo sarà rivolto alla sfera ipogea troppo spesso dimenticata, ricordando sempre che i sintomi che si notano in chioma non possono essere risolti con una semplice potatura, bensì è necessario ricorrere a trattamenti sul terreno con prodotti naturali, come micorrizie e biostimolanti.

A tale scopo abbiamo realizzato il seguente decalogo:

1) La potatura degli alberi deve rispettare le fasi vegetative evitando di intervenire sulle parti vive durante lo sviluppo delle gemme fogliari e durante il periodo in cui le foglie si preparano a cadere, quindi la primavera e l’autunno.

2) La potatura non deve mai stravolgere l’aspetto naturale di un albero e deve essere eseguita sempre e solamente con il criterio di tagli di ritorno che ben si mascherino all’interno della chioma.

3) Nel caso in cui su un albero ci siano porzioni di tronchi secchi di grandi, dimensioni questi non andranno rimossi ma eliminata la porzione o le ramificazioni che possono costituire un pericolo e i tagli andranno trattati con la scolpitura del taglio a corona così da conferire un aspetto naturale come quella di una branca spezzata.

4) Si avrà particolare riguardo nel mantenere cavità interne ai tronchi sia che siano utilizzate da qualsiasi specie animale sia che siano libere sia che siano inutilizzate.

5) Mai s’interverrà alla rimozione di nidi di uccelli in particolare durante le nidificazioni e si porrà particolare riguardo a non danneggiare i nidi durante le pratiche di potatura, se l’intervento non è compatibile con la difesa del nido, si rimanderà a quando i pulli hanno abbandonato la pianta e sono in grado di volare.

6) L’abbattimento di alberi sarà eseguito solo in seguito ad una perizia che ne determina l’instabilità e quindi il pericolo o in seguito ai criteri di lotta obbligatoria per contenere malattie epidemiche eliminando soggetti infetti. E comunque mai durante il periodo di nidificazione dell’avifauna.

7) Mai s’interverrà con prodotti fitosanitari tossici per l’ambiente o che possano alterare l’equilibrio della sfera biotica dell’albero.

8) Particolare riguardo lo avremo per la sfera ipogea assicurandoci che questa possieda tutti gli elementi che garantiscano a un albero salute e nutrimento.

9) Si preferiranno sempre interventi sul terreno rispetto ad azioni invasive sul tronco.

10) Consolidare la chioma tramite l’uso di cavi così come l’impiego di sostegni da terra devono essere considerate l’extrema ratio e non una prassi, prediligeremo invece l’alleggerimento delle branche eseguendo opportuni tagli di ritorno.